Viaggio di formazione docenti all’interno del progetto triennale ‘L’Europa dei confini’ che nei due anni precedenti ha fatto tappa a Izieu e a Strasburgo e si conclude nelle zone del confine orientale.
Il confine orientale, la zona geostorica oggi suddivisa tra Italia, Slovenia e Croazia, è stato significativamente definito il confine mobile, a segnalare la complessa dinamica di conflitti politici e contese nazionali che si intrecciano con le violenze e le persecuzioni del ‘fascismo di confine’ e con i regimi totalitari nazista e comunista. La storia di questi territori si configura come un ‘laboratorio’ del ‘900 che si presta più di altri ad approfondire i progetti di nuovo ordine mondiale, di organizzazione razziale e di sterminio, di assimilazione nazionale sotteso alla costruzione della nuova Jugoslavia di Tito.
Una vicenda che conduce dentro una tragedia collettiva che ha generato memorie divise e risentite, una storia di lacerazioni soggettive e biografiche che hanno segnato in modo tragicamente diverso le popolazioni di quest’area e che oggi induce all’esigenza di conoscere e confrontare le diverse narrazioni storiche e i differenti percorsi memoriali, collettivi e individuali, nel rispetto dei diversi vissuti.
Progetto promosso dalla Rete degli Istituti Storici dell’Emilia Romagna
Coordinamento: Istituto Storico Parri di Bologna
Organizzazione del viaggio: Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea di Modena e provincia; Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Reggio Emilia (ISTORECO)
Numero di insegnanti coinvolti: 50
Anno di svolgimento del viaggio: 2018
Bando: Viaggi della Memoria 2018 - V Edizione