Una domanda di senso che ha interrogato tutte le vittime, gli storici, i filosofi e che è l’ultima e più drammatica che ogni giovane in visita ai campi di concentramento formula è: perché è successo? Ma soprattutto: come è potuto succedere in una delle nazioni più avanzate al mondo? E, nell’angosciato silenzio delle impossibili risposte esaustive: potrebbe succedere di nuovo?
Il viaggio prevede la visita a due campi di concentramento, luoghi di sofferenza e di morte per un terzo dei deportati dalla nostra provincia: Dachau e Buchenwald-Mittelbau Dora.
Di là dalla collina dello Hartz, si proseguirà per Weimar, città di grandi intellettuali e artisti dove si tenne l’Assemblea che diede alla Germania postbellica la Costituzione più democratica del continente.
Da un lato Buchenwald e Mittelbau Dora con i loro orrori (250.000 deportati e 56.000 morti il primo, 40.000 deportati, per la metà deceduti il secondo), dall’altro Weimar, la città della grande cultura tedesca.
L’itinerario toccherà anche Dresda, città pesantemente colpita dai bombardamenti ma che conserva ancora la Madonna Sistina di Raffaello, originariamente destinata al monastero di San Sisto di Piacenza.
Progetto realizzato in collaborazione con l’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Piacenza.
Trasporto e incontri di preparazione finanziati dagli enti locali (Provincia di Piacenza, Comuni di Piacenza, Fiorenzuola d’Arda, Castel San Giovanni)
Numero di studenti coinvolti: 62
Anno di svolgimento del viaggio: 2012