Il viaggio d'istruzione in Belgio e Francia è stato svolto da un gruppo di docenti dell'Emilia-Romagna nei luoghi dell'emigrazione e dei conflitti mondiali che hanno ispirato le politiche di pace e di tutela sui diritti dei lavoratori.
L'esperienza dell'arruolamento militare di massa, la prigionia e le grandi migrazioni economiche nella prima metà del Novecento sono state, oltre alle deportazioni della Seconda guerra mondiale, le principali occasioni di percorrenza e di conoscenza nei Paesi europei fondatori dell'Unione da parte dei ceti popolari italiani. Da qui però hanno avuto origine anche i tentativi di comporre pacificamente le relazioni commerciali fra gli stati detentori di risorse e materie prime essenziali per lo sviluppo industriale, e l'aspettativa di vedere riconosciute maggiori tutele sociali per i lavoratori impegnati nei mestieri più umili. Sentimenti di solidarietà e di giustizia sociale sono progressivamente maturati e divenuti patrimonio valoriale dell'UE. Solo dopo le immani tragedie dei due conflitti mondiali e dopo il sacrificio estremo di migliaia di lavoratori accorsi nel dopoguerra là dove era possibile trovare occupazione e prospettive di emancipazione ha preso corpo la moderna idea d'Europa. La visione di un'Europa senza frontiere, intesa come spazio di opportunità diffuse e di maggiori tutele dei diritti soggettivi, nasce sulle ceneri di conflitti e tragedie che hanno attraversato almeno tre generazioni del Novecento.
Progetto promosso dalla Rete degli Istituti Storici dell’Emilia Romagna
Coordinamento e organizzazione: Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea in Ravenna e provincia
Numero di insegnanti coinvolti: 30
Anno di svolgimento del viaggio: 2018-19
Bando: Viaggi attraverso l’Europa 2019 - I° Edizione